Alessandria, Corso La Marmora – I cantieri del teleriscaldamento continuano a segnare il volto della città, creando forti disagi ai commercianti locali.
Sabato 20 settembre 2025, davanti ai lavori ancora aperti, emerge un quadro di frustrazione crescente: “I cantieri si stanno prolungando continuamente, spaccano, sistemano, poi rispaccano, è un ciclo senza fine”, ci hanno raccontato alcuni esercenti, evidenziando un malcontento che non riguarda solo il disagio fisico e urbano, ma anche una crescente sensazione di imposizione sociale e politica.
Dietro questi lavori ci sarebbero investimenti milionari e un progetto a lungo termine che mira a collegare quasi tutti gli utenti al teleriscaldamento, creando di fatto una nuova forma di monopolio energetico con conseguenze sul prezzo del gas e sulle scelte individuali.
La tecnologia impiegata è datata e di tipo tedesco-orientale, basata su un semplice bruciatore che scalda l’acqua senza cogenerazione da altre fonti, alimentando ulteriormente il dibattito sulla sua reale utilità rispetto ai tradizionali sistemi di riscaldamento individuale.
La politica piemontese ha contribuito a questa situazione vietando l’installazione di caldaie individuali negli appartamenti, creando una dipendenza obbligata dal sistema centralizzato.
Nonostante qualche accorgimento, come passerelle pedonali temporanee per garantire il passaggio dei cittadini, il disagio dei commercianti rimane evidente, con danni economici concreti e proteste che sembrano non ottenere risposta dalle istituzioni.
La situazione rimane quindi un esempio lampante di come progetti infrastrutturali di grande scala possano impattare negativamente la vita urbana e il tessuto commerciale, alimentando polemiche su trasparenza, utilità e gestione dei lavori.
Vanni CENETTA
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