Se avessi una macchina del tempo e una sola destinazione a disposizione, non avrei dubbi: mi farei spedire in una domenica alla Santarella, la villa in stile Liberty di Eduardo Scarpetta, come nel film Qui rido io.
Una decina di figli, tre o quattro madri diverse riunite a tavola in una grande famiglia allargata, moderna come solo le cose veramente antiche sanno essere, davanti a deliziosi ragù, secondi di pesce, sfogliatelle per santificare il giorno di festa e quell’affaccio sul paradiso del golfo di Napoli.
Poi, dopo pranzo: vociare di bambini, aroma di caffè, risate, partite a scopa, rime sguaiate ricordando Totò, attrici e ballerine che improvvisano un vaudeville.
C’è poco da fare: l’epicureismo partenopeo è meglio di Woodstock.
Enrica Gardiol

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