Alessandria, 26 agosto 2025 – Questa mattina, le forze dell’ordine, la polizia locale in collaborazione con gli operatori del Cissaca sono intervenuti in via Giordano Bruno 32 per sgomberare una palazzina occupata abusivamente da diversi individui in condizione di probabile irregolarità. Una situazione che andava avanti da tempo, ben nota ai residenti, e che aveva trasformato lo stabile in un centro di degrado, insicurezza e disagio sociale.
Ma se lo sgombero di oggi rappresenta un intervento necessario sul piano locale, non possiamo limitarci a leggere questa vicenda come un semplice episodio di cronaca urbana. Al contrario, è il sintomo evidente di un problema strutturale, che affonda le radici in precise responsabilità politiche.
Ormai è chiaro che l’immigrazione irregolare in Italia non è più un fenomeno emergenziale, ma un flusso sistemico, che nasce sulle coste africane e termina nelle periferie delle nostre città. Un flusso gestito, sfruttato e spesso anche agevolato da un insieme di soggetti che ne traggono vantaggio: trafficanti, clan locali, intermediari e, in certi casi, anche organizzazioni umanitarie.
Si tratta di un meccanismo perverso che trasforma i migranti in pedine di un business internazionale, dove la solidarietà spesso si confonde – o si maschera – con operazioni sospette e interessi economici, politici e ideologici.
A pagare il prezzo più alto di tutto questo è proprio il nostro territorio. Città come Alessandria si ritrovano da sole a gestire le conseguenze di scelte politiche sbagliate e scaricando su di loro l’onere dell’accoglienza, senza reali strumenti di controllo o integrazione.
Nel frattempo, lo Stato italiano ha continuato a tagliare fondi al welfare, ha rallentato i meccanismi di regolarizzazione, e ha lasciato che l’emergenza diventasse cronica. I Comuni, come spesso accade, si trovano a gestire situazioni esplosive con risorse insufficienti e strutture inadeguate.
Lo sgombero di via Giordano Bruno – reso noto nei giorni scorsi da testate come “Svegliati Alessandria” e “La Pulce nell’Orecchio” – è solo la punta dell’iceberg. È la prova che non esiste un piano concreto per affrontare l’immigrazione irregolare, né a livello nazionale, né a livello europeo.
Serve una riflessione seria e onesta: chi ha tratto vantaggio dal caos migratorio? Chi ha permesso che navi ben attrezzate solcassero il Mediterraneo non per soccorrere naufraghi, ma per prelevare clandestini ?
Chi ha chiuso gli occhi mentre interi quartieri delle nostre città si trasformavano in zone di abbandono sociale e legale?
La gestione dell’immigrazione è oggi uno dei più grandi fallimenti politici degli ultimi vent’anni.
Se non si affronta il problema alla radice, interrompendo i flussi gestiti dai trafficanti e le complicità opache che li sostengono, lo sgombero di oggi sarà solo il primo di una lunga serie.
Alessandria merita sicurezza, legalità, decoro. Ma merita soprattutto una politica che abbia il coraggio di dire la verità e di agire. Non solo a parole.
Luigi Manzini
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