Bando ‘stravolto’ ed eventi discutibili: critiche al San Giorgio Festival

Aiuta il giornalismo indipendente

Supporta La Pulce nell'Orecchio in questo periodo difficile in cui l'informazione, anche quella scomoda, fa la differenza sulle fake news e la misinformazione.

tilt shift photograph of gray and black microphone
Photo by Pixabay on Pexels.com

E poi non si dica che ad Alessandria non succede mai niente. Sono tanti gli eventi di respiro locale, regionale e internazionale durante l’anno. Se organizzati in tutto e per tutto dai privati – come quelli al al Cristo – vengono un pochino meglio, non peraltro per l’esperienza degli organizzatori, per la disponibilità dei fondi e per una certa pianificaazione a medio lungo termine.

Se ci pensa un ente pubblico, beh, nonostante abbia uffici appositi, il risultato non è lo stesso.

Prendiamo il festival San Giorgio, eventi estivi per gli alessandrini: il bando pubblico fatto uscire a (troppe) poche settimane non è stato gestito benissimo. O almeno è quello che pensano alcuni professionisti dello spettacolo e dell’intrattenimento che ci hanno rinunciato in partenza. Salvo poi vedere stravolti e rivisti gli accordi iniziali. E allora ci si chiede?

La politica non c’entra: in un periodo in cui gli avversari affilano le armi, la critica arriva da chi potrebbe essere definito ideologicamente un po’ più vicino all’amministrazione attuale che a quella precedente. Vogliamo esprimere perplessità rispetto alle modalità con cui l’Amministrazione Comunale ha gestito il bando pubblico per l’assegnazione del contributo legato al “San Giorgio Festival 2025” per il quale non vi è ancora la rendicontazione finale.

Ecco il pensiero di Roberto Modellato (www.modellatoconcerti.it)

Tempistiche discutibili

“È irriverente verso il mondo degli eventi, che un bando pubblico venga pubblicato nel mese di
aprile per una manifestazione da realizzare appena due mesi dopo. Tempistiche così ristrette
non solo scoraggiano la partecipazione di realtà serie e strutturate come la nostra, ma rendono
pressoché impossibile costruire un cast artistico di qualità, coinvolgere fornitori affidabili e
predisporre un’organizzazione professionale all’altezza delle aspettative per un festival
annunciato quale evento di alta rilevanza”.

Ma passiamo alle modifiche

Modifiche sostanziali post-assegnazione

“Desta diversi quesiti il fatto che, a seguito dell’assegnazione, siano stati stravolti elementi
fondamentali del progetto: la location e il periodo di svolgimento. Tali modifiche, avvenute senza
alcun confronto pubblico né trasparenza, alterano di fatto le condizioni del bando, ponendo
legittimi dubbi sulla correttezza della procedura amministrativa”.

Conflitto con altri eventi

“La decisione di riposizionare il Festival in un periodo in cui si svolgevano già due importanti
manifestazioni cittadine, ha generato inevitabilmente sovrapposizioni dannose, dispersione del
pubblico e indebolimento della proposta culturale complessiva della città”.

La questione della Caserma Valfrè

“È lecito chiedersi se alla pubblicazione del bando fosse già nota l’indisponibilità o inagibilità
della Caserma Valfrè, sede indicata chiaramente nel bando, per lo svolgimento del Festival. Se
così fosse, si tratterebbe di un atto di scorrettezza nei confronti dei partecipanti. Se poi la
caserma non era agibile, perché indicarla quale location nel bando per poi asserire che non
era vincolante? E soprattutto alla data di pubblicazione del bando, aprile 2025, già non si
sapeva che la struttura non era agibile e disponibile?”


Standard qualitativi disattesi

“Il bando parlava esplicitamente di un progetto di elevata qualità culturale, attrattivo capace
di valorizzare il patrimonio locale e generare attrattività turistica. Alla prova dei fatti, il
programma realizzato si è dimostrato ben lontano da tali obiettivi: il numero di presenze (solo
locali) lo dimostra e vedere sedie di plastica da giardino (non conformi) per accogliere il
pubblico la dice lunga”.

Segnalazione all’ANAC

“Alla luce di quanto sopra esposto ed alle risposte ricevute sino ad ora dall’Amministrazione
Comunale, che abbiamo ritenuto insufficienti e non esaustive, abbiamo definito coerenti gli
estremi per inviare una segnalazione formale all’ANAC affinché venga fatta luce su eventuali
violazioni delle normative in materia di trasparenza, concorrenza, imparzialità e corretta
gestione delle risorse pubbliche”.

Un danno alla concorrenza e alla fiducia

“Pur avendo inizialmente valutato la partecipazione, abbiamo deciso di non presentare domanda, ritenendo impossibile garantire un progetto di livello qualitativo elevato con i vincoli economici imposti, in particolare per i costi di allestimento e messa in sicurezza della Caserma Valfrè. Fosse stato chiaro che era possibile modificare la sede, le date e ridurre drasticamente l’ambizione del programma, avremmo partecipato anche noi. Ci sentiamo quindi lesi nei nostri diritti e nella parità di accesso, elementi fondamentali in qualunque procedura pubblica”.

Si parla comunque di un contributo pubblico di decine di migliaia di euro su cui aleggiano dubbi e ombre.


Scopri di più da

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

Informazioni su La Pulce nell'Orecchio 3744 Articoli
La Pulce nell'Orecchio

Commenta per primo

Rispondi

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.