











Per la serie Alessandria sprofonda, oggi è la volta della fortezza militare della Cittadella: un tempo baluardo storico oggi ridotto a simbolo di un declino senza arresto, con erbacce che divorano le mura e auto parcheggiate selvaggiamente senza alcuna autorizzazione o così ci è sembrato durante la nostra visita.
Il degrado regna sovrano tra edifici pericolanti e casermette fatiscenti, carcasse murarie sconfitte dal tempo, piante infestanti che si arrampicano sui tetti come un esercito silenzioso.
La burocrazia, a causa del PAI (Piano Assetto Idrogeologico), come sappiamo ha paralizzato ogni intervento, i lavori di messa in sicurezza e recupero – annunciati e mai avviati – restano fantasmi, mentre la vegetazione infestante e aggressiva definisce la fortezza come un bene storico vittima del degrado.
Alcuni padiglioni sono stati trasformati in discariche abusive con vari rifiuti accatastati, tra cui lastre di presunto eternit lasciate in stato di abbandono.
E le auto posteggiate all’interno e intorno alla fortezza come se fosse un parcheggio selvaggio nel disinteresse generale.
Il destino dei bastioni sembra ormai segnato: mura fatiscenti che si sgretolano, contrafforti lesionati, cortine erose, cunicoli e gallerie che franano sotto il peso di anni di incuria.
Niente controlli e nessuna sorveglianza.
Alessandria sprofonda – questo è il drammatico epilogo.
Una transenna arrugginita, lasciata in bilico davanti alla fontana che accoglie i visitatori, diventa simbolo eloquente di un inerzia che lentamente sta corrodendo questa imponente Fortezza militare.
Vanni CENETTA
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