Alessandria, crescerà la zona 30. Abo non ci sta: “Critiche sconfortanti”

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Quasi 5 incidenti stradali al giorno ad Alessandria

Nel 2024 si sono verificati ad Alessandria 1.251 incidenti, quasi 5 incidenti al giorno, un numero davvero allarmante. Un dato confermato anche nel 2025: una rapida ricerca segnala ben otto incidenti gravi solo nella prima metà di aprile. Lo scrive il sindaco Giorgio Abonante nell’annunciare l’ampliamento della zona 30. che naturalmente è stata accompagnata da lamentele, mugugni e critiche di automobilisti e cittadini.

“La sicurezza stradale non è solo un principio, ma una responsabilità concreta. Siamo chiamati a dare risposte efficaci, garantendo a tutte le persone che si muovono in città di farlo in maggiore sicurezza: strade più lente, attraversamenti più sicuri, spazi urbani più accessibili a bambini, persone fragili e ciclisti.

L’ampliamento della Zona 30 oltre gli Spalti, fino a includere nuovi quartieri e sobborghi entro il 2025, rappresenta un cambiamento significativo per la viabilità e la mobilità cittadina. Come ogni trasformazione importante, richiederà ascolto, confronto e partecipazione. Per questo motivo sarà avviata una campagna di coinvolgimento della cittadinanza, seguita da una fase di comunicazione del progetto, accompagnata da una segnaletica più chiara e visibile.

Vogliamo che gli obiettivi e i benefici di questa scelta siano trasparenti e condivisi”

Abo e le critiche social

“Lo dico con massimo rispetto, leggo commenti che non mi trovano d’accordo. E’ triste e sconfortante che per ogni regola unanimemente riconosciuta come sensata e utile, per esempio procedere con l’auto lentamente e con giudizio, si richiamino esclusivamente controllo e sanzioni.

Ma davvero siamo incapaci di aiutarci? Dobbiamo davvero raccontarci la frottola palese che una comunità come la nostra possa (intendo proprio come possibilità) e debba dotarsi di telecamere e agenti ad ogni angolo della città? Spero davvero non sia così.

Noi procediamo con regole, segnaletica e arredo urbano. Oltre ad aver assunto vigili e essere in via di installazione telecamere , cose che servono ma non risolvono se non cresciamo in termini culturali.

Non esiste cultura democratica e liberale che si supporti solo con controllo e sanzione”.

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