Chiusura del centro storico: tra vivibilità e possibili disagi

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La decisione di chiudere alcuni tratti viari nel centro storico della città, annunciata lo scorso dicembre e in procinto di essere applicata, sta sollevando un acceso dibattito tra cittadini ed esercenti.
Le nuove misure prevedono il blocco del traffico in due aree chiave di Piazza della Libertà: il tratto che collega via Cavour a via Pontida e quello che da via Mazzini conduce all’angolo di Palazzo Vetus.
L’obiettivo dichiarato dall’amministrazione comunale è quello di evitare che il centro storico diventi solo un punto di passaggio per il traffico automobilistico, ma le perplessità non mancano.
Si sottolinea come il provvedimento rischi di creare congestione nelle aree limitrofe, specialmente nelle ore di punta, con possibili imbottigliamenti e un aumento del rischio di incidenti.
Gli esercenti della zona si dicono preoccupati: il traffico rischia di intensificarsi proprio agli ingressi del centro, con ripercussioni anche sulla loro attività.
La svolta obbligata su via Pontida e via Mazzini, infatti, potrebbe trasformarsi in un imbuto per gli automobilisti, specialmente durante l’orario di apertura degli uffici e delle scuole.
Oltre al problema della viabilità, emerge una questione più ampia: la mancanza di un sistema di trasporto pubblico adeguato che possa compensare la chiusura al traffico privato.
Senza un potenziamento delle navette urbane, magari elettriche per ridurre l’impatto ambientale, chi proviene dalle periferie si troverà in seria difficoltà.
Un altro aspetto critico: la mancata consultazione della cittadinanza e delle attività commerciali prima di prendere una decisione così impattante.
Il rischio  è quello di un crescente dirigismo politico che esclude il confronto con chi vive e lavora quotidianamente in queste zone.
La mancanza di corpi intermedi capaci di fare da ponte tra istituzioni e cittadini sembra aver reso il processo decisionale sempre più distante dalla realtà quotidiana delle persone.  
Tornando al contesto cittadino, resta da vedere come cittadini ed esercenti reagiranno a queste nuove misure.
Se da un lato la chiusura del centro può rappresentare un passo verso una maggiore vivibilità, dall’altro senza alternative di trasporto adeguate rischia di trasformarsi in un ostacolo per chi vive e lavora in città.
Sarà necessario monitorare gli effetti di questo provvedimento e valutare eventuali correttivi.
Di certo, la questione della partecipazione democratica alle decisioni che riguardano la collettività rimane aperta e sempre più centrale nel dibattito pubblico.

Vanni CENETTA