La Cittadella di Alessandria, gioiello architettonico e storico che si affaccia sul fiume Tanaro, continua a essere vittima dell’inerzia e dell’incuria.
I lavori di recupero, più volte annunciati con enfasi dalle istituzioni, sono bloccati da tempo, incagliati in una burocrazia che sembra senza fine.
Il problema principale risiede nella sicurezza idrogeologica dell’area: le nuove normative impongono la messa in sicurezza degli argini del Tanaro, ma nessuno degli interventi necessari è stato avviato.
Prima i lavori per contenere il rischio alluvionale, poi – forse – si potrà pensare al resto.
Tuttavia, ogni promessa rimane vuota, e la Cittadella continua a crollare sotto il peso dell’abbandono.
Nel frattempo, la fortezza militare, che un tempo rappresentava un baluardo strategico per la difesa del territorio, è oggi un desolante scenario di degrado.
All’interno delle mura, un locale è stato trasformato in una sorta di discarica improvvisata.
Qui, tra cumuli di rifiuti accatastati senza criterio, si trovano anche alcune lastre di presunto eternit, lasciate in uno stato di pericoloso abbandono. Questo materiale, altamente tossico e vietato da tempo, rappresenta una minaccia non solo per chi visita occasionalmente la struttura, ma anche per l’ambiente circostante.
Ma il disastro non si ferma qui. L’alianto, una pianta infestante particolarmente resistente, ha preso possesso dei tetti degli edifici, crescendo rigogliosa e incontrollata. Molti edifici, già pericolanti, sono ormai vicini al collasso strutturale, con tetti che cedono e mura che si sgretolano, rendendo l’intera area una minaccia per chiunque vi si avventuri. La Cittadella, un tempo simbolo di potere e resistenza, oggi è ridotta a uno scheletro di mattoni pericolante, preda del tempo e dell’indifferenza.
Nessuna soluzione sembra all’orizzonte, mentre il degrado si espande a macchia d’olio, senza che le autorità riescano a intervenire in modo concreto.
Quella che doveva essere una priorità per la tutela del patrimonio culturale e architettonico si è trasformata in un’ennesima pagina buia per la gestione dei beni pubblici.
La Cittadella è diventata terra di nessuno, abbandonata al proprio destino, vittima di promesse non mantenute e di un degrado che sembra inarrestabile.
Vanni CENETTA
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