Oggi, 21 settembre, nella suggestiva cornice del Chiostro cinquecentesco di Santa Maria di Castello in Alessandria, abbiamo avuto il piacere di intervistare il geometra Franco Trussi, già assessore nella giunta Fabbio e vicesindaco nell’ultima parte della giunta Cuttica, e Piercarlo Fabbio, ex sindaco della città.
Due settimane fa avevamo discusso delle problematiche relative alla sicurezza idrogeologica di Alessandria, un tema tornato in primo piano a causa delle recenti alluvioni in Emilia-Romagna.
Franco Trussi, con una serie di carte e planimetrie alla mano, ha subito chiarito che la situazione di Alessandria è diversa rispetto a quella dell’Emilia.
Dopo l’alluvione del 1994, sono stati eseguiti diversi interventi di difesa della città, e oggi il rischio di un evento simile è considerato molto remoto.
Trussi ha citato lo studio condotto dall’Università di Padova, che attraverso un modello idraulico bidimensionale ha valutato la possibilità di alluvioni contemporanee del Tanaro e del Bormida, un evento mai registrato finora ma che, secondo il modello, potrebbe verificarsi ogni 500 anni.
Questo scenario, seppur improbabile, prevede che quasi tutta la città verrebbe allagata, ad eccezione della zona del Cristo.
Gli studi idraulici prendono in considerazione i tempi di ritorno di tali eventi: ogni 30, 200 e 500 anni.
L’alluvione del 1994 è stata un evento straordinario, con un tempo di ritorno cinquecentennale, ma ora le opere di difesa realizzate hanno significativamente ridotto il rischio.
La città, spiega Trussi, ha attualmente un sistema di argini che la protegge adeguatamente, ma è necessario continuare a lavorare su alcuni punti critici.
Si parla ad esempio dell’abbassamento della soglia sotto l’attuale ponte Meier che è in fase di studio, con un possibile abbassamento di 85 centimetri per evitare effetti erosivi a monte.
Tuttavia, ciò richiederà il rafforzamento delle murature, in particolare tra il ponte della ferrovia e lo stesso ponte Meier.
La discussione ha poi toccato il tema del Piano di Assetto Idrogeologico (PAI), un documento fondamentale che sta influenzando l’urbanistica e i permessi di costruzione in città.
Trussi ha criticato l’attuale amministrazione per aver affrettato l’adeguamento al PAI, creando una certa psicosi tra i cittadini e secondo lui ci sarebbe stato più tempo per ragionare su queste misure, senza bloccare subito nuove costruzioni.
In particolare, ha menzionato casi in cui sono stati revocati permessi di costruzione già concessi, creando una situazione di incertezza.
La piscina comunale, un altro tema caro agli alessandrini, rientra nel piano di sicurezza: con le nuove opere idrauliche sarà possibile riprogettare anche quella zona, mettendo in sicurezza l’intera area circostante.
La conversazione ha toccato anche l’argomento del canale scolmatore un’opera ipotizzata, ma mai realmente considerata dagli studi idraulici accreditati.
È un’opera idraulica non prevista dagli studi attuali e probabilmente inutile in caso di piena contemporanea di Tanaro e Bormida.
Piercarlo Fabbio è intervenuto sottolineando l’importanza di una corretta pianificazione urbanistica e della necessità di coordinare gli sforzi tra le amministrazioni locali e regionali per affrontare al meglio i rischi idrogeologici.
Soprattutto ha evidenziato come, durante il suo mandato da sindaco, sia stato fatto un lavoro significativo per migliorare la sicurezza della città.
In conclusione, nonostante la complessità del tema, il geometra Trussi ha concluso affermando che Alessandria, grazie alle opere già realizzate e a quelle prossime, può guardare al futuro con una ragionevole tranquillità.
Luigi MANZINI
Fabio BOLDRIN
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