La grave situazione del degrado nei cimiteri di Alessandria e dei suoi sobborghi non è un mistero, ed è ormai evidente a tutti.
Infatti sono molte le denunce dei cittadini che si rivolgono ai giornali e sui social.
Ciò che dovrebbe essere un luogo di rispetto e memoria è diventato un simbolo di negligenza amministrativa e incuria diffusa.
Le tombe sono abbandonate, le erbacce incolte e le strutture fatiscenti raccontano una storia di abbandono che suscita rabbia e frustrazione tra i cittadini.
Ma di chi è la colpa?
La responsabilità di questo scempio ricade sulle scelte discutibili dell’amministrazione comunale precedente, che sotto la guida dell’ex assessore Giovanni Barosini la gestione dei lavori di manutenzione venne affidata ad un gruppo esterno. Con quali garanzie?
Barosini, ex assessore ai Lavori Pubblici e responsabile della gestione dei cimiteri fino al 2022 nella giunta Cuttica, firmò un accordo che prometteva riqualificazione e manutenzione costante, ma la realtà è stata ben diversa.
Nella situazione attuale risulta un reale fallimento.
La decisione di esternalizzare la gestione fu quindi caldeggiata dall’assessore Barosini, con una concessione ventennale assegnata mediante una determina dirigenziale dell’architetto del tempo Pierfranco Robotti, ma chi sono realmente i protagonisti di questa gestione?
Poca trasparenza
Si tratta del “Consorzio Opere di Misericordia” di Firenze, della GEA Società Cooperativa Sociale di Cuneo e del “Gruppo La Rocca srl” di Novi Ligure.
Questo Consorzio ha un organo politico, dirigenziale amministrativo? Chi è il presidente, chi il vice-presidente, chi i consiglieri?
E soprattutto, chi sta effettivamente gestendo i cimiteri oggi?
Sul nome del presidente circolano delle voci, ma di ufficiale non c’è nulla, bocche cucite da parte di maggioranza e minoranza comunale, perché?
Si parla di subappalti, defezioni e modifiche nell’assetto del consorzio, ma queste informazioni restano nebulose.
Perché non c’è la trasparenza dovuta?
Perché i cittadini, che pagano con le loro tasse il servizio in questione, devono rivolgersi agli organi di informazione per denunciare degradi e non hanno la possibilità di relazionarsi direttamente con questa gestione “fantasma”?
Non hanno diritto a sapere chi si nasconde dietro questa cattiva gestione?
La situazione dei cimiteri di Alessandria è un insulto alla memoria dei defunti e alla dignità dei vivi.
Ma chi ne risponderà?
La mancanza di supervisione da parte dell’amministrazione comunale ha permesso che questi luoghi sacri cadessero in un tale stato di abbandono.
C’è qualcuno nella minoranza in Comune che possa finalmente fare chiarezza su chi compone oggi questo consorzio e quale sia l’effettivo Consiglio di amministrazione?
O dovremo continuare a farci domande senza ottenere risposte?
La situazione è un monito sull’importanza di una gestione pubblica rispettosa, un appello a non dimenticare che la civiltà di una comunità si misura anche dal rispetto per i suoi defunti.
I nostri microfoni sono sempre a disposizione di chiunque voglia fare chiarezza o offrire il proprio punto di vista.
Crediamo nel dialogo aperto e trasparente, e siamo pronti ad accogliere ogni contributo che possa arricchire la comprensione di questa vicenda.
Fabio Boldrin
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