La Via della Salvezza: Gesù Cristo, l’Unico Nome Sotto il Cielo

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Atti 4:12 “E in nessun altro vi è la salvezza, poiché non c’è alcun altro nome sotto il cielo che sia dato agli uomini, per mezzo del quale dobbiamo essere salvati”.

Nel cuore della fede cristiana risuona una verità eterna e immutabile: “Gesù Cristo e nessun altro può darci salvezza! Non esiste altro nome sotto il cielo che gli uomini possano invocare, per essere salvati!”.
Queste parole, tratte dagli Atti degli Apostoli, capitolo 4, versetto 12, racchiudono il nucleo della
speranza del vero cristianesimo e la certezza della redenzione.
Tuttavia, una riflessione più profonda su questo versetto può aprire porte a spunti particolari e, talvolta, provocatori.

Gesù Cristo è il fondamento della fede cristiana.
La Sua incarnazione (Dio fattosi uomo), vita, morte e resurrezione rappresentano il culmine del
piano divino di salvezza per l’umanità.
Ma cosa implica veramente affermare che solo attraverso Cristo possiamo essere salvati?
In un’epoca di pluralismo religioso, questa dichiarazione può sembrare esclusiva e persino divisiva.
Tuttavia, è importante comprendere che la centralità di Cristo nella salvezza non è un’esclusione
degli altri, ma un invito universale a scoprire la profondità dell’amore di Dio manifestato in Gesù.
Uno degli aspetti più provocatori di questo versetto è la sua implicazione che non vi è salvezza in
nessun altro nome se non quello di Gesù Cristo.

Questo include anche figure venerate come la Madonna e qualsiasi altra religione. Molti cristiani, sbagliando, perché probabilmente non hanno mai aperto la Bibbia, trovano conforto e ispirazione nella venerazione di Maria, nelle pratiche e usanze di diverse religioni, ma è cruciale ricordare che, secondo gli Atti degli Apostoli, nessuna di queste figure o credenze può offrire la salvezza o fare da intermediario.
Gesù non è venuto nel mondo per portare una religione, ma un messaggio di speranza e la salvezza, secondo il Vangelo, è trovata solo in Cristo.

Il nome di Gesù è potente e unico.

Non è semplicemente un appellativo, ma rappresenta la pienezza della Sua persona e della Sua missione.
Questo nome ha il potere di trasformare le vite, di dare pace ai cuori tormentati e di portare luce nelle tenebre.
Ma questa affermazione può anche essere vista come sovversiva.
Nel mondo antico, dichiarare che “non c’è alcun altro nome sotto il cielo” significava sfidare le autorità religiose e politiche del tempo.

Oggi, invocare il nome di Gesù significa anche sfidare i poteri che cercano di marginalizzare o manipolare il messaggio cristiano secondo la Parola.
In un certo senso, ogni volta che pronunciamo il nome di Gesù, stiamo compiendo un atto di resistenza contro l’ingiustizia e l’oppressione.
La salvezza attraverso Gesù Cristo non è riservata a pochi eletti, ma è un dono offerto a tutta l’umanità (Giovanni 3:16-18).
Ogni persona, indipendentemente dalla propria storia, cultura o condizione, è invitata a sperimentare l’amore redentore di Cristo.
Questa offerta universale di salvezza testimonia l’infinita misericordia di Dio. Tuttavia, questa universalità può essere vista anche come una sfida per la Chiesa, che Dio considera, e per ogni cristiano.
Siamo chiamati a vivere e testimoniare questo messaggio in modo che sia credibile e attraente per
tutti.

Questo richiede un impegno costante per la giustizia sociale, la carità e il dialogo con chi è diverso
da noi.
Davanti a questa meravigliosa offerta, la risposta dell’uomo è fondamentale.
Siamo chiamati a riconoscere la nostra condizione di peccatori e a rivolgerci a Gesù con fede e
umiltà sapendo che solo per grazia siamo salvati (Efesini 2:8-10).

Ma cosa significa realmente questa conversione?
Non si tratta solo di un cambiamento interiore, ma di una trasformazione radicale che coinvolge ogni aspetto della nostra vita.
Implica un impegno concreto verso l’amore e la giustizia, un cammino quotidiano di adesione ai comandamenti di Dio e un continuo rinnovamento del nostro cuore e della nostra mente (2Corinzi
4:17-18).
L’essere perseveranti nella dottrina degli apostoli, nella comunione, nel rompere il pane e nelle preghiere (Atti 2:42) sono mezzi attraverso i quali possiamo nutrire la nostra fede e crescere nella santità.
La salvezza in Cristo non è solo una promessa futura, ma una realtà che possiamo vivere già ora. Essere salvati significa essere liberati dal potere del peccato, essere riempiti della grazia di Dio e vivere in comunione con Lui.
Questo comporta una responsabilità: essere testimoni credibili del Vangelo, portare la luce di Cristo nelle tenebre del mondo e vivere in modo tale che la nostra vita diventi un segno visibile dell’amore di Dio.
La proclamazione che “Gesù Cristo e nessun altro può darci salvezza” è un richiamo potente a riscoprire la centralità di Cristo nella nostra vita. Egli è la Via, la Verità e la Vita.
Affidiamoci a Lui con fiducia, sapendo che nel Suo nome troviamo la pienezza della gioia e della pace eterna.
Che ogni nostro giorno sia un canto di lode a Colui che ci ha redenti, e che il Suo nome sia sempre
sulle nostre labbra e nei nostri cuori.

Fabio Boldrin
Sara Borgoglio