Cronache da Alessandriabad, cartoline dal terzo mondo: l’area giochi di via Gandolfi

Aiuta il giornalismo indipendente

Supporta La Pulce nell'Orecchio in questo periodo difficile in cui l'informazione, anche quella scomoda, fa la differenza sulle fake news e la misinformazione.

Una richiesta, un appello disperato da parte di un gruppo di persone, di genitori ci giunge questa volta dal profondo del quartiere Cristo di Alessandria, esattamente da via Gandolfi.
Appena imboccata la via ci accoglie la scabrosa immagine di rifiuti abbandonati ovunque senza una ragione e un perché.
Questa è una zona della città multietnica, ovvero popolata da persone di estrazione culturale, religiosa e sociale diverse tra loro dove la convivenza sembra scorrere tranquilla senza particolari problemi.
La segnalazione riguarda lo stato dell’unico parco giochi presente nella via.
La prima impressione è quella di un parco giochi di una città, di un paese in guerra dove tutto è sottosopra e abbandonato a se stesso.

L’ area giochi è praticamente smantellata di ogni sua parte e ha perso ogni sembianza di spazio ricreativo.
Non rimane che qualche “carcassa” di struttura ludica a testimonianza di un tempo in cui i bambini giocavano felici insieme.
I “cuscini antigraffio” sono l’effigie malinconica di un parco giochi ormai defunto e sepolto. 
Alcuni di questi cuscini vengono utilizzati impropriamente e miseramente per reggere panchine ‘azzoppate’.

Di fronte ad uno spettacolo così dolorosamente deprimente che condanna i bambini di questa zona a non avere un’area attrezzata a loro disposizione, non possiamo non fare  un confronto rispetto a quello che avviene in altre zone della città dove, attraverso anche una campagna di raccolta di fondi e generosi contributi, importanti Associazioni stanno donando giochi vari da inserire nei vari parchi e allora perché non coinvolgere in questa iniziativa anche l’area giochi di via Gandolfi? 

Fabio Boldrin