E’ successo a Tortona. Un uomo di 56 anni, disoccupato, irregolare, sotto l’effetto di alcool, è stato arrestato dai Carabinieri dopo aver tentato di sfondare con una tronchese la porta della porzione d’abitazione occupata dalla moglie e della figlia minorenne, con cui viveva da separato in casa.
Solo pochi giorni prima, l’uomo, anche in quel caso ubriaco e furioso, era riuscito a invadere l’altra metà della dimora, colpendo la donna con schiaffi pugni e calci, provocandole un trauma cranico.
In quel caso, la donna, spaventata dalle minacce di morte in caso di denuncia alle autorità, aveva deciso di soprassedere, continuando la sua vita come se niente fosse. Qualcosa, tuttavia, in lei, durante l’ultima aggressione deve essere scattato, convincendola a chiamare il 112 e a raccontare tutti gli episodi di violenza avvenuti negli anni.
Circostanze come queste permettono di verificare l’efficacia della collaborazione tra i Carabinieri e le tante associazioni presenti sul territorio, in particolare Medea e Dafne. Quest’ultima, garantisce assistenza e protezione per le vittime di reato in senso ampio e per le donne vittime di violenza in particolare.
In aiuto alle vittime
L’associazione Medea offre gratuitamente una prima accoglienza alle donne vittime di violenza, percorsi di consulenza per l’elaborazione della situazione e strategie per uscirne, consulenza legale, sostegno alla genitorialità, orientamento lavorativo e mediazione interculturale.
La Compagnia di Tortona ha da tempo avviato una campagna informativa in collaborazione con Medea, che ha visto anche la pubblicazione di una brochure contenente indicazioni e numeri di telefono a cui rivolgersi in caso di necessità: il 1522 e il 112.
Inoltre, presso il Comando Compagnia è presente “una stanza tutta per noi”, dove la vittima di maltrattamenti e i suoi bambini sono accolti da personale specializzato in un ambiente familiare, dove potersi trovare a proprio agio ed eventualmente decidere di parlare e confidarsi.
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