Non solo a Casalbagliano ma anche in pieno centro, nei parcheggi, nei parchi. La città di Alessandria sta piombando nel buio e non è una metafora di qualche oppositore politico. Le lampade bruciate non vengono sostituite in tempo e la luce sembra pure più fioca in certe zone. Angoli di città sono letteralmente al buio.
L’idea di affidare a Amag Reti Idriche l’illuminazione pubblica non è stata illuminante, appunto, perché compito onerosissimo arrivato tra capo e collo di una società già pesantemente indebitata. Debiti che si sono accumulati anche con i fornitori di servizi (manutenzione), così gli interventi si sono fatti sempre meno puntuali.
Ve l’avevamo detto
Non vogliamo sembrare ossessivi, vi assicuriamo che non ci sono legami di parentela, ma Paolo Ronchetti lo aveva detto in tempi non sospetti: non si può fare, Reti Idriche ha già tanti problemi con l’acqua, figuriamoci se ci mettiamo anche la luce pubblica. E così sarà, ma con almeno un anno di ritardo.
Enel aiutaci tu
Per correre ai ripari il Comune di Alessandria ha ipotizzato di utilizzare la centrale acquisti Consip del Ministero delle finanze e riaffidare in tempi brevi la gestione e soprattutto la manutenzione dei punti luce – 16 mila circa – a Enel, togliendola a Amag Reti Idriche. Una multinazionale sicuramente più solida della società alessandrina e con una capacità di spesa decisamente superiore.
La convenzione che garantirebbe i prossimi sei anni di lampadine cambiate e lampioni migliorati. Così Alessandria potrà vedere la luce.∎
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