“I contributini sono essenziali per la Fondazione, sono la pioggerellina che non si sente ma che fa crescere le piante. non sono da trascurare”. L’affermazione poetica è del presidente della Fondazione Cr Alessandria parlando dei micro e piccoli stanziamenti economici per progetti che spesso non varcano le soglie del Comune di appartenenza. Eppure una Fondazione fa anche questo: dare linfa e sostenere tante idee per il tessuto sociale e culturale e sostenere il mondo del volontariato, “encomiabile”, sottolinea.
Grandi progetti cercasi
Luciano Mariano non nasconde però un certo dispiacere nella mancanza di proposte di livello: “Facciamo fatica a finanziare i grandi progetti, come abbiamo fatto per opere liriche Gelindo e Madama Butterfly, quest’ultima portata nei teatri di tutta la provincia. Mancano i progetti corposi. La nostra idea di finanziamento tiene conto della ricaduta sul territorio e di quello che lascia, non solo per il pubblico che può radunare in una serata”.
Capita che i bisognosi bussino alla porta di Palatium Vetus con richieste fuori dalla portata della fondazione, sia per entità della spesa, sia perchè non rientra nella missione dell’Ente.
Teatro Comunale, Museo, Pinacoteca nell’ex Banca d’Italia in piazza della Libertà. “E’ un mio pallino considerare la fattibilità di un piano in tutti i suoi aspetti, soprattutto nella gestione quotidiana. La Banca d’Italia sarebbe stata una bellissima location per un museo, ma sarebbe stata dispendiosa la sua gestione”.
Così l’ex carcere di Tortona, sarebbero serviti un paio di milioni per ristrutturarla.
Non più fondazione-bancomat
Con la formula dei bandi telematici tutti possono partecipare e ricevere i contributi, non è più come un tempo in cui chi chiedeva – e magari aveva una conoscenza – poteva ricevere i soldi della Fondazione. Lo sport? Tradizionalmente non lo finanziamo direttamente, solo progetti di inclusività. nonostante la crisi e il caro vita, la dote della fondazione resta invariata, 4,5 milioni di euro di erogazioni.
Fare il presidente di una piccola fondazione, confessa Mariano, è impegnativo. “Pensavo fosse più semplice, sinceramente. E’ un’attività che mi assorbe molto anche perché ricevo tutti quelli che mi chiedono udienza (perfino noi de La Pulce…)”, compresi i politici. “Se intendiamo la politica come gestione della cosa pubblica, gli amministratori, andiamo d’accordo e sono di grande aiuto per conoscere il territorio. Non quando tentano di interferire sulle decisioni della fondazione…”.
Mariano fa intendere che più volte sia stato tirato per la giacchetta da questo o quello, a seconda del vento che tirava.
Le fondazioni piemontesi
Anche per le fondazioni bancarie in Piemonte si soffre la presenza ingombrante di Torino. “La Cral ‘soffre’ la torinocentricità visti i giganti SanPaolo e CRT perché i grandi progetti finiscono là”, continua il notaio,
Diplomatico, ma non si incavola mai? “Vorrei che ci siano meno critiche precostituite, inconvenienti e problemi ce ne sono sempre, ma un po’ meno mugugni alessandrini, insomma.
Il futuro di Alessandria?
Quali sono i pilastri su cui dovrebbe poggiare il futuro di Alessandria? “Logistica, università (compreso il Conservatorio), sanità. Se pensiamo a tutta la provincia, poi , mettiamoci anche il turismo”.
Ps: gli abbiamo anche chiesto un parere sulla chiusura del centro alle auto, ma non vi diciamo quale sia il “presidente pensiero” sull’argomento. ∎
g.panaro@lapulceonline.it
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