E venne il giorno per il deposito di smistamento Amazon ad Alessandria. La nuova struttura sarà operativa a partire dal prossimo autunno e servirà i clienti residenti nella provincia di Alessandria e parte delle province di Asti e Cuneo.
Amazon si espande, quindi, forte anche di ricavi da capogiro dovuti al lockdown. In Piemonte Amazon ha creato 1.950 posti di lavoro a tempo indeterminato grazie alla presenza di due centri di distribuzione a Torrazza Piemonte (TO) e Vercelli, un deposito di smistamento a Brandizzo (TO) e due centri di sviluppo a Torino e Asti. Inoltre, l’azienda ha recentemente annunciato l’apertura di un nuovo deposito a Grugliasco (TO) e di un centro di distribuzione a Novara.
Nel deposito di smistamento da circa 8.000 mq situato ad Alessandria, Amazon creerà oltre 30 posti di lavoro a tempo indeterminato. Inoltre, Amazon Logistics lavorerà con diversi fornitori locali di servizi, continuando così a investire nella sua rete logistica, migliorando la propria capacità di consegna e soddisfacendo così la crescente domanda dei clienti. È previsto che i fornitori di servizi di consegna assumano oltre 90 autisti a tempo indeterminato.
“Servirà per avere un servizio ancora più efficiente”, ha affermato Gabriele Sigismondi, responsabile Amazon Logistic Italia.
“Siamo molto soddisfatti che Amazon abbia scelto Alessandria per l’apertura del suo nuovo deposito. Una decisione che conferma l’importanza della nostra città come polo logistico al servizio non solo del Piemonte, ma del Nord Ovest. In un periodo di difficoltà economica come quello che stiamo vivendo, questo progetto porterà nuovi investimenti e posti di lavoro ad Alessandria”, ha dichiarato Davide Buzzi Langhi, Vice Sindaco di Alessandria.
Amazon buono o cattivo?
Da sempre i marketplace sono stati osteggiati dalle associazioni di negozianti che vedono nella concorrenza sleale dei colossi online uno dei motivi per reolamentare il web, soprattutto con una tassa apposita. Ora Amazon arriva in riva al Tanaro, promette posti di lavoro e sviluppo. Tanto basta per cambiare idea?
“Oneri per il centro”
Manuela Ulandi (Confesercenti) è tra le più combattive: “La grande distribuzione non ha mai portato granché di indotto. Prendono i soldi e li portano via. Così sarà anche per Amazon”. Ulandi se la prende anche con gli amministratori: “Sulla carta sono tutti contro Amazon, d’accordo sulla web tax, ma poi nei fatti favoriscono insediamenti del genere. PEr carità meglio qui che altrove. Speriamo che i proclami di assunzioni siano rispettati”.
I piccoli commercianti sono rassegnati: “Speriamo almeno che gli oneri di urbanizzazione siano destinati alla riqualificazione del centro storico”
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