Confesercenti è molto preoccupata per le tante, troppe attività che sono a corto di liquidità, causata da mesi di lockdown e da una pregressa crisi in cui versa il commercio al dettaglio da anni. Imprese già indebitate, con il pericolo che in questa situazione si annidi il rischio di ricorrere a prestiti usurai, cessioni o infiltrazioni nelle compagini sociali di soggetti criminali.
L’imprenditore disperato, senza soldi, rischia di cedere alla chimera di denaro liquido ed immediato che può essergli offerto da privati e quindi vedere nello strozzino un salvatore, che gli tende una mano e in realtà lo rovina.
In particolare i pubblici esercizi lanciano un grido di allarme per le difficoltà in cui devono riaprire, molti saranno costretti a chiudere o a ridurre il personale dipendente.
Se non arrivano soldi, finanziamenti, fondi perduti, la malavita avrà gioco facile.
Ad oggi gli imprenditori hanno ricevuto, esclusivamente i € 600 dall’Inps, bonus del mese di marzo, la maggior parte dei loro dipendenti non ha ancora ricevuto la Cassa integrazione in deroga. La situazione sta diventando insostenibile.
Con queste premesse il più bel regalo che si può fare alla delinquenza è quello di promettere fondi agli imprenditori e poi inficiare tutto per eccesso di burocrazia. Il prestito usuraio viene fatto con l’illusione di saldarlo con l’erogazione del contributo o finanziamento, che non arriva e scatta la cosiddetta “cravatta”.Confesercenti Alessandria
Soldi a fondo perduto, altrimenti ci penserà la malavita
La Pulce nell’Orecchio
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