
Mentre la città langue dal punto di vista economico e sociale e soffre per la mancanza di investimenti, di risorse e di idee il ceto politico alessandrino si cimenta in inutile dispute che hanno per oggetto la vacuità dell’essere umano. Da un lato abbiamo assistito a considerazioni e pensieri personali espressi ad alta voce – in sede politica- quando invece era il caso di tacere e di evitare inutili dispute verbali che hanno avuto solo il dono di aver suscitato un immediato clamore mediatico e un pronto atteggiamento di condanna, dall’altra alla provocazione e allo scontro politico per il solo gusto della polemica fine a se stessa, con lo spericolato utilizzo dei media e dei social per l’affermazione di qualcosa che non è così come sembra e che risponde a logiche e a norme indisponibili.
Luigi Manzini
Ecco tutto ciò avviene mentre i cittadini hanno bisogno di vedere e di sentire una discussione politica su temi alti e molto più urgenti, presenti nel dibattito attuale, sia nazionale che locale.
Non si parla di lavoro, ad esempio, né di lotta alla disoccupazione, ormai diventato un flagello che colpisce ogni categoria sociale e classe d’età.
In particolare ne sono vittime i giovani la cui percentuale arriva finanche al 30%.
A tutto ciò si aggiunge il completo abbandono delle tutele e delle sicurezze in campo lavorativo, a partire dalla precarizzazione del lavoro, dalla corresponsione sempre più bassa dei salari e delle paghe orarie, allo sfruttamento ormai sempre meno camuffato.
Si sente, in effetti, l’esigenza di una politica più attenta alle necessità degli imprenditori, piccoli e grandi, degli industriali, degli artigiani con la predisposizione e il varo di agevolazioni e di benefici a favore di nuovi insediamenti artigianali, industriali e produttivi che potrebbero rilanciare l’occupazione e far decollare le potenzialità della zona in sinergia con altri settori economici.
Dall’altra si sente altresì il bisogno di avanzare iniziative per promuovere interventi di qualificazione del tessuto produttivo già esistente e di valorizzare le specificità del territorio.
Di questi temi e di queste iniziative non vi è traccia nell’attuale politica alessandrina locale e provinciale e se ne sente la mancanza.
Un altro tema molto scottante e del quale se ne parla ancora pochissimo, a livello locale è quello delle problematiche di salute relative alla prossima installazione delle antenne del nuovo sistema 5G.
Nessun serio studio scientifico ha esaminato le conseguenze sulla salute che potrebbe portare queste radiazioni che, a detta però di molti, queste onde millimetriche sono sicuramente più rischiose per la salute umana rispetto alla tecnologia precedente e attualmente in attività.
Fra poco ci troveremo letteralmente sommersi in un mare di microonde con antenne piazzate ogni 500 metri in città con un effetto che qualcuno ha definito di ” forno a microonde” senza sapere effettivamente le conseguenze sulla salute umana e dell’ambiente.
Magari solo fra dieci o vent’anni (quindi forse troppo tardi) potremo sapere quali saranno le reali conseguenze di questo bombardamento di radiazioni che fittamente copriranno tutto l’ambiente urbano.
Il cittadino allora si domanda: come mai non si sia ancora attivato un dibattito pubblico sulla effettiva conseguenze sulla salute pubblica e sugli eventuali pericoli che questa tecnologia potrebbe portare all’uomo e al suo ambiente?
Il cittadino deve poter partecipare alla vita pubblica anche attraverso il suo coinvolgimento e la partecipazione alla discussione soprattutto quando si tratta di qualcosa che riguarda direttamente in modo pervasivo la propria salute la propria vita sociale, politica e personale.
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