Il servizio bus di Alessandria finalmente guarda alle zone ‘deserte’ come quelle industriali, in cui pochissimi mezzi pubblici hanno il coraggio di addentrarsi, se non per rare eccezioni per gli operai di grandi aziende.
La linea B allunga il giro verso la D3, attorno al poliambulatorio, e ritorno dal sottopassaggio di via Raschio/Maggioli. Cambiano naturalmente anche gli orari.
Novità anche nel percorso della linea 2 che gira verso viale Michel, zona università e futuro campus.
La novità che invero è già presente dal 2 gennaio introduce a due temi: la necessità sociale di rivedere le linee autobus in una città come Alessandria e la difficoltà di prendere un mezzo pubblico nel capoluogo.
Alessandria è la città delle bici e si può attraversare molto facilmente a piedi. Lo dicevano già 30 anni fa. Ma oggi la demografia è cambiata: tanti più anziani, tanti abitanti nelle frazioni e nelle periferie. Ergo, andrebbero rivisti i percorsi per le categorie che non hanno un veicolo proprio e per tutti quei nuovi abitanti che devono raggiungere i centri commerciali per fare la spesa o i nuovi insediamenti produttivi, in orari comodi per i turni. Nei giorni festivi è meglio andare a piedi che non c’è speranza.
Organizzare un viaggio in bus ad Alessandria è una impresa, se avete degli appuntamenti. Orari spesso non rispettati, impossibilità di conoscere i percorsi con l’app ufficiale. Il sito di Amag Mobilità ha cartine vecchissime e illeggibili e di difficile consultazione. La mappa del nuovo percorso della B è stato inserito dopo l’Epifania, anche se era in vigore il 2. Se non sei di qua lascia stare le indicazioni sulle paline.
Non parlateci del servizio EccoBus, il ‘taxi’ multiplo che segue le prenotazioni di pochi e va in pausa quando l’autista stacca dal turno.
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