La nuova illuminazione a LED di Piazza della Libertà ad Alessandria, presentata come un simbolo di rinnovamento, rischia di diventare il manifesto delle contraddizioni amministrative della giunta a guida centro-sinistra.
I fari scenografici, che dovrebbero esaltare il restyling urbano, sembrano incapaci di illuminare i vuoti lasciati da una progettazione carente.
Uno di questi?
L’assurda assenza di cestini per i rifiuti.
È probabile che si tratti di una dimenticanza che sarà risolta, ma che ironia vedere una piazza curata nei dettagli estetici trascurare un bisogno così basilare.
Alessandria è davvero vostra?
Una “svista” che non può passare inosservata, soprattutto considerando le costanti campagne del Comune per un’Alessandria pulita.
Dov’è finita la coerenza?
I cittadini, già obbligati a portare bottiglie d’acqua e sacchetti per i bisogni dei loro cani, ora dovranno anche gestire i propri rifiuti personali in mancanza di cestini?
A proposito di rifiuti, a breve con il ritorno del porta a porta deciso dall’attuale giunta comunale, sarà il cittadino a doversi organizzare per esporre i bidoni nei giorni stabiliti.
Non è la prima volta che questa amministrazione di centro-sinistra si trova nel mirino delle critiche per una gestione del decoro urbano discutibile.
Basti ricordare la recente iniziativa che ha imposto ai residenti di provvedere alla rimozione dell’erba intorno alle proprie abitazioni, una misura che ha suscitato polemiche e perplessità sulla capacità del Comune di occuparsi di mansioni che spetterebbero alla sfera pubblica.
La piazza, cuore simbolico della città, ha subito interventi che includono panchine moderne, camminamenti ridisegnati e viabilità pedonale.
Eppure, i residenti si chiedono come sia possibile che un progetto di riqualificazione tanto celebrato dimentichi la praticità quotidiana.
Tra sconforto e ironia, qualcuno suggerisce di portarsi i rifiuti a casa o depositarli direttamente davanti al municipio.
Dopo mesi di cantieri, il risultato lascia un retrogusto amaro: una piazza bella, ma impraticabile, che non risolve le esigenze di una comunità.
L’illuminazione a LED, costata un investimento significativo, brilla solo per il suo effetto scenografico notturno.
Al contrario, sotto la luce del sole, le lacune del progetto emergono con tutta la loro evidenza.
Questa situazione non è nuova: Alessandria è ormai sinonimo di opere incomplete o mal concepite, e Piazza della Libertà ne è solo l’ultimo esempio.
Tra annunci trionfali e una pianificazione disconnessa dai reali bisogni della popolazione, la giunta sembra incapace di ascoltare la voce dei suoi cittadini.
A rendere ancora più aspra la critica è la percezione di un’amministrazione distante dai problemi reali, intrappolata in decisioni dal sapore puramente estetico e priva di un progetto a lungo termine.
Il centro-sinistra, con le sue promesse di modernità e inclusività, rischia di essere ricordato solo per la luce dei LED, mentre i cittadini brancolano nel buio delle mancate risposte.
Piazza della Libertà, emblema di un’opportunità sprecata, diventa un invito a riflettere su come l’amministrazione pubblica possa tornare a essere vicina alle persone.
Fino a quel momento, il grido dei cittadini resta amaro e pungente: #AlessandriaÈDavveroVostra?
Forse è giunto il momento di restituirla davvero a chi la vive ogni giorno.
Vanni CENETTA
Luci LED e Cestini Fantasma: Piazza della Libertà Brilla solo di Contraddizioni
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