Riparte il caro benzina: la colpa è di Putin?

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In questi giorni i cittadini italiani stanno vedendo un inesorabile aumento del costo della benzina e del costo degli idrocarburi: si sta arrivando tranquillamente fino a due Euro al litro e qualcuno sostiene che arriverà fino a due Euro e cinquanta centesimi al litro.

Praticamente abbiamo avuto solo un mese di tregua che ha dato fittiziamente l’idea che il problema fosse stato risolto con il solo ritocco delle accise.

Non è così!

Le ragioni sono sicuramente due: uno, lo strombazzamento della decisione della UE di bloccare definitivamente il petrolio russo trasportato via nave ( praticamente l’unica nazione europea che sarà fortemente penalizzata è l’Italia per via della sua posizione geografica affacciata su tre mari ).

Questa decisione ha di colpo messo in moto la speculazione dei mercati che hanno immediatamente aumentato il costo del petrolio e dei suoi derivati.

La seconda ragione è costituita dalle tasse, dall’IVA e dalle accise che gravano sul prezzo finale alla pompa ad ogni litro.

Queste ultime voci rappresentano il 50% del costo finale del litro di carburante.

È inutile continuare a sostenere l’assurdità delle accise che sono state messe per eventi ormai superati da decenni, alcuni da più di un secolo, e altri decretate di recente “per scopo” che però una volta raggiunto lo scopo non sono più state eliminate.

Aggiungiamo che ad ogni aumento degli idrocarburi aumenta automaticamente anche l’IVA e quindi per lo Stato è fonte di guadagno enorme, mentre per i cittadini è fonte di impoverimento quotidiano perché tutto si riflette sul costo delle merci trasportate su gomma che devono assorbire anche l’aumento della benzina e del diesel.

Ultima osservazione la benzina venduta in questo momento è stata acquistata da tre a sei mesi a prezzi molto inferiori e ben lontano dalle vicende della guerra russo – ucraina e delle sanzioni europee.

Come si fa a dire che questo è colpa di Putin?

È solo speculazione ed incapacità politica di gestire una situazione per la quale la nostra classe politica avrebbe gli strumenti per contenerla ( dimezzare o eliminare completamente le accise ), ma evidentemente fa comodo per il volume enorme di entrate che vengono garantite quotidianamente da queste tasse.

Enrica Gardiol