Ma i numeri chi li controlla?

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L’anno scorso gli scienziati del Comitato Tecnico-Scientifico dissero che in caso di fine anticipato del lockdown 120.000 persone sarebbero finite in terapia intensiva poi sappiamo com’è andata a finire e sulla base di questo tipo di previsioni che il nostro governo continua a condizionare pesantemente la nostra vita sociale, economica e familiare in danno di tutti noi cittadini e del Paese.

Ormai infatti da un anno le nostre giornate sono scandite dal triste bollettino della sera che ci aggiorna sul numero dei nuovi contagiati, su quello dei nuovi ricoverati in terapia intensiva e sull’aumento dei decessi ( mai però quello dei guariti) che ci costringe naturalmente a non abbassare la guardia ad accettare il protrarsi all’infinito delle cosiddette politiche di contenimento del virus.

Media, governo ed esperti cavalcano la strategia dell’ansia e del terrore permanente promettendo di continuo che i sacrifici di oggi ci garantiranno la libertà domani. Questo domani però non arriva mai!!

Per giustificare le continue chiusure che hanno già disintegrato il nostro tessuto economico e fatto esplodere il livello della povertà, con buona pace di chi l’aveva abolita per decreto( Di Maio), vengono usati i numeri come clave, specie quelli che palesano quotidianamente i nuovi positivi sempre oscillanti sempre intorno alla cifra simbolica di 20.000 a fronte a quasi 400.000 tamponi a giorno.

Ma sono corretti questi numeri? Oppure vengono conteggiati ogni giorno anche quelli che ripetono il tampone fatto il giorno prima? E chi li controlla nel merito e nella loro complessità nazionale?

Il professore universitario Eugenio Capozzi (docente di storia all’Università di Napoli) in una sua recentissima ricerca sostiene che il numero giornaliero dei positivi al Covid siano poco più di un terzo di quelli dichiarati, al netto dei tamponi ripetuti più volte.

Si può dire che sicuramente il numero reale, considerato i guariti e i negativizzati, sarebbe molto inferiore di quello pubblicato giornalmente .

Anche lo scrittore saggista Paolo Gulisano sostiene che nel numero generale vengono spesso conteggiati anche coloro che hanno fatto il tampone la prima volta, poi lo hanno ripetuto la seconda e la terza volta quindi per una sola persona positiva il tampone viene conteggiato anche tre volte e quindi non è poi così difficile che le cifre vengano così elevate. Tra l’altro riferisce che,l’indicazione di fare il secondo tampone di controllo, è quella (sbagliata) di fissare un appuntamento per un ulteriore tampone troppo spesso in un tempo ravvicinato, senza dare la possibilità della negativizzazione per la quale, è noto, ci vogliono un po’ di giorni’. In questo modo anche il nuovo tampone risulterà positivo.

Tutto ciò evidenzia cifre molto alte, farà schizzare le statistiche, farà aumentare i grafici e quindi giustificherà tutte le ulteriori forme di contenimento e inasprimento delle misure politiche sulla base di questi dati che risultano oggettivamente non corretti.

Questa problematica sembra non interessare nessuno e anzi i continui lockdown mostrano enormi vantaggi per la classe politica in generale e in particolare per quella che è al governo non solo in Italia ma anche in altri paesi d’Europa.

Recentemente abbiamo seguito lo scandalo avvenuto in Germania, scoperto dal giornale Die Welt,con la pubblicazione di documenti riservati del governo nei quali si chiedeva agli scienziati documenti con numeri gonfiati e profezie drammatiche sulla diffusione del covid tali da giustificare i continui lockdown e il pugno duro che la Germania intendeva avviare.

Non dimentichiamo che anche in Italia abbiamo avuto previsioni estremamente catastrofiche, poi mai verificatesi, che però hanno giustificato politicamente il primo inutile lunghissimo e medioevale lockdown, il più lungo d’Europa durato oltre 60 giorni.

Il documento del CTS, citato dal governo Conte, per sostenere la necessità di questa prima durissima azione di contenimento è stato tenuto secretato a lungo ed è stato parzialmente reso pubblico dopo una lunga battaglia giudiziaria.

Come si vede è un vizio dei governi quello di preparare o far preparare carte false per usare il pugno duro contro i cittadini

Luigi Manzini