- Coldiretti chiede un’azione forte per contenere il lupo
- Stimati 500 esemplari in Piemonte, 10 branchi nell’Alessandrino
- Chiesti risarcimenti danni
“A fronte del crescente numero di lupi ed animali selvatici sulle Alpi, tanto che nel solo Piemonte sono stati censiti tra i 450 ed i 500 lupi quando in Francia sono complessivamente circa 550, è necessaria un’azione tempestiva regionale anche nei confronti degli enti competenti a livello nazionale al fine di permettere alle nostre imprese lo svolgimento dell’attività produttiva, alla luce dell’insostituibile ruolo svolto a tutela del territorio e viste le difficoltà legate alla situazione pandemica”. E’ quanto ha evidenziato Coldiretti Piemonte all’incontro sulla presenza del lupo nel territorio piemontese tenutosi dal vicepresidente regionale, Fabio Carosso.
“E’ urgente attivare efficaci azioni di prevenzione e nuove misure di contenimento di lupi ed ibridi. Sotto questo punto di vista è importante muoversi in analogia con le modalità già adottate in altri paesi europei, a partire dalla confinante Francia. Come anche è necessario, in vista dell’attivazione nel 2021 di un differente sistema di risarcimento alle imprese agricole dei danni causati dai grandi carnivori, comprendere negli indennizzi la predazione da canidi e prevedere un iter snello di certificazione del danno, oltre a tempistiche di liquidazione immediate”.
Il lupo ha ricolonizzato completamente il territorio montano e ora incomincia a essere osservato anche in collina e in pianura soprattutto lungo i fiumi e l’attività di monitoraggio, basata su presupposti scientifici, è molto importante per la programmazione di azioni concrete sul territorio.
Nell’Alessandrino
Sull’Appennino alessandrino sono almeno dieci i branchi di lupi (dato reso noto dall’Ente di gestione delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese facendo il quadro dei risultati del monitoraggio standardizzato del lupo 2018-2020 per il territorio della provincia di Alessandria).
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