Abbiamo visto circolare caprioli e cinghiali per le vie deserte delle città ispirando scene bucoliche e filosofie panteistiche. Ma per gli agricoltori avere a che fare con la fauna selvatica è sempre una lotta estenunte. Tanto che si parla di “situazione sfuggita di mano”, come ripete Gian Piero Ameglio, presidente Cia.
I campi agricoli in fase di semina sono banchetti troppo ghiotti “e con le attività urbane ferme la presenza è insostenibile”, conferma il direttore Paolo Viarenghi.
Secondo Cia la soluzione non è neppure che i contadini imbraccino le doppiette.
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