FAI, 10 anni in Cittadella, tra burocrazia e poche offerte per un rilancio che non c’è

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Cittadella di Alessandria

In dieci anni hanno dedicato alla Cittadella 80 mila ore. Sono i volontari del FAI che quest’anno festeggiano i due lustri nella fortezza alessandrina. “Precisamente ci siamo insediati il 25 settembre”, puntualizza Ileana Spriano, la presidentessa che fin dall’inizio si è battuta per cercare di riqualificare un pezzo di storia che stava andando letteralmente in rovina. Fino a farlo diventare un ‘luogo del cuore’ italiano, con tanto di sovvenzioni. Ma da un po’ di anni sulla Cittadella si sono spenti i riflettori, o almeno abbassati, tra soprintendenti che se ne vanno, chiusure precauzionali, furti di portoni e degrado.

Spriano è un po’ demoralizzata ma non perde l’ottimismo: “Siamo contenti di aver ridato alla città un parco pubblico dove far giocare i bambini e le famiglie”, risponde, “La gente che frequenta la Cittadella è rispettosa ed ha imparato ad amarla. Sono gli stessi bambini a rimproverarmi quando, per necessità, entro in auto”, scherza Spriano, che sogna una piazza più viva con bar, ristoranti “e bagni”, sottolinea: “Dipende molto dalle amministrazioni pubbliche, ma dicono sempre che è una questione di competenze, è sempre colpa di qualcun altro”.

Alla fine è anche una questione di soldi. I fondi son sempre pochi: “Con le offerte, all’anno arriviamo a 2 mila euro al massimo”, considera, dimostrando che con l’obolo spontaneo non si va da nessuna parte: “Sarebbe bello che chi utilizza spesso la Cittadella per jogging, passeggiate col cane o giri in bici facesse almeno la tessera del FAI….”.