Nichelatura chimica: tutte le curiosità su questo trattamento

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In ambito aziendale la nichelatura chimica, conosciuta anche come electroless nickel plating, è un procedimento divenuto fondamentale per diverse ragioni. Si tratta della deposizione di nichel senza l’uso di corrente elettrica.  La presenza nella soluzione di trattamento di un riducente chimico innesca una reazione autocatalitica controllata, con una codeposizione di fosforo. Quello della nichelatura chimica è un processo che si è sviluppato molto negli ultimi 20 anni, soprattutto perchè il nichel chimico può essere depositato su una vasta gamma di materiali molto utilizzati in industria come le leghe di alluminio, rame e sue leghe, leghe ferrose e titanio, con spessori che vanno da 2-3µ fino a 50µ (e oltre), secondo le esigenze.
Grazie alla nichelatura chimica si ha una maggiore distribuzione dello spessore sugli oggetti trattati. Un vantaggio non da poco se si considera l’uniformità del trattamento, soprattutto nel caso di forme geometriche complesse; ad esempio si può nichelare l’interno di tubi senza l’ausilio di anodi ausiliari.

Affinché si possa procedere con la nichelatura le superfici dei pezzi da trattare devono essere perfettamente pulite, prive di qualsiasi segno di corrosione o ruggine ed esenti da difetti strutturali.
Una volta che il manufatto è pronto, lo si immerge in una soluzione elettrolitica all’interno della quale esso svolgerà la funzione di catodo; l’anodo, ovvero il nichel, si dissolverà rilasciando ioni che si depositeranno spontaneamente sulla superficie dell’oggetto.
Si tratta dunque di lavorazioni molto specifiche che richiedono attrezzature e conoscenze tecniche di alto livello.

Le aziende che si occupano di nichelatura chimica utilizzano vasche di trattamento dotate di controlli di temperatura, di sorgenti controllate di corrente, di dosatori in grado di ripristinare le soluzioni, di pompe filtro, di controlli di livello, di aspirazioni, ecc. Il materiale da nichelare, viene spostato da una vasca all’altra tramite dei carri ponte che eseguono un preciso ciclo, che può essere diverso in funzione dei diversi oggetti da trattare e del materiale di cui sono costituiti.
Il ciclo di nichelatura prevede anche una serie di sgrassature con soluzioni detergenti sia chimiche che elettrolitiche, perfette per eliminare oli e grassi e rendere perfettamente bagnabile la superficie degli oggetti, una serie di risciacqui, un decapaggio con acidi minerali, per togliere possibili ossidi dalla superficie o dalle saldature e altri risciacqui.

Inoltre la vasca principale, dove avviene una nichelatura chimica, contiene una soluzione appositamente studiata e bilanciata. Tale soluzione comprendente gli ioni nichel, il riducente e specifici additivi per controllare la velocità di deposizione del nichel chimico, la capacità di dare depositi uniformi, la lucentezza, la percentuale di fosforo nel deposito. La soluzione viene mantenuta a temperatura predeterminata con sistemi di termostatazione. 
Tramite frequenti dosaggi viene mantenuta costante la concentrazione degli ingredienti che, con il procedere della reazione di deposito del nichel chimico, vengono consumati. I componenti, realizzati in acciaio inossidabile austenitico, vengono rivestiti con alto spessore di lega nichel-fosforo con il duplice scopo di aumentare la resistenza alla corrosione e abbassare la frizione scongiurando così il possibile grippaggio tra le parti in contatto. L’acciaio inossidabile austenitico, infatti, è molto tenero e il suo sfregamento genera un attrito elevato. Il nichel chimico, al contrario, è più duro.