“Inspiegabile e inaccettabile”: così i sindacati di categoria Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil definiscono l’ipotesi che il Governo blocchi il trasferimento delle risorse per il quinto e sesto lotto del Terzo Valico, che causerebbe il licenziamento immediato di 400 lavoratori.
Lo hanno affermato oggi nel corso dell’audizione in Consiglio regionale, in congiunta di seconda (presidente Nadia Conticelli) e terza (Raffaele Gallo), convocata per valutare le ricadute occupazionali connesse alla realizzazione della grande opera che dovrà collegare il porto di Genova con Rotterdam.
Sono intervenuti Paolo Tolu e Giuseppe Manta (Feneal Uil Piemonte), Piero Tarizzo (Filca Cisl Piemonte) e Rocco Politi (Fillea Cgil Alessandria). Presente ai lavori anche l’assessora regionale al Lavoro Gianna Pentenero.
I rappresentanti sindacali si sono detti stupiti dell’eventualità di un blocco dei fondi. Si tratta di oltre un miliardo di euro, già disponibile, perché l’iter di approvazione si era concluso il 27 luglio scorso, con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale – hanno sottolineato -. Bloccare questi fondi vorrebbe dire licenziare subito 400 lavoratori.
È già stato chiesto un incontro urgente al ministro e, il prossimo 9 ottobre, insieme a centinaia di lavoratori, le sigle sindacali saranno davanti al Mit per esprimere il loro disappunto per una decisione ritenuta molto grave e dalle conseguenze economico-sociali pesantissime. Gli stessi sindacati sono altresì pronti a iniziative di mobilitazione a difesa dei lavoratori.
Diversi sono stati gli interventi dei consiglieri e consigliere, per porre domande e chiedere delucidazioni: Domenico Ravetti e Antonio Ferrentino (Pd), Giorgio Bertola, Paolo Mighetti e Francesca Frediani (M5s), Waltter Ottria (Leu), Andrea Tronzano (Fi) e Benito Sinatora (Lega Nord).
In particolare Mighetti e Frediani si sono soffermati sulla valutazione del rapporto tra i benefici dell’opera e il costo di realizzazione, chiedendo di conoscere i numeri dei lavoratori coinvolti.
I numeri certificati al 31 agosto dei lavoratori legati al Terzo Valico – hanno spiegato i rappresentanti sindacali – parlano di 2394, tra operai, tecnici e amministrativi dipendenti diretti di Cociv e personale delle ditte affidatarie e sub-affidatarie. Bloccare oggi i lavori non sarebbe un’operazione a costo zero, si dovrebbero infatti pagare penali, risarcire imprese e sostenere spese per la messa in sicurezza dei cantieri.
Il capogruppo del Pd Ravetti, nel ribadire l’utilità di opere di straordinaria importanza strategica come il Terzo Valico, ha annunciato l’intenzione di richiedere un Consiglio regionale straordinario e aperto per discutere delle infrastrutture in Piemonte.
Ferrentino ha poi sollecitato un sopralluogo delle due Commissioni nei luoghi interessati dai cantieri del Terzo Valico, mentre la presidente Conticelli ha auspicato che nel caso si dovesse aprire un tavolo di crisi, questo debba per forza essere a carattere nazionale.
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