Ballottaggio fino all’ultimo voto. Servirà andare a votare?

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Domenica 26 giugno 2022  gli alessandrini sono chiamati ad esprimere il voto per eleggere il prossimo sindaco di Alessandria in un ballottaggio  estremamente delicato ed incerto. In queste due settimane abbiamo assistito a tutta una serie di iniziative politico/ elettorali, interviste e dichiarazioni dei due candidati per convincere gli elettori incerti e/o per consolidare l’elettorato già fidelizzato intorno  ai  programmi  che essi rappresentano e sostengono.

Adesso cosa succederà al ballottaggio? Naturalmente nessuno può dirlo con certezza senza una sfera di cristallo. Il distacco tra due contendenti è abbastanza piccolo, la partita è aperta  ma l’esito finale dipenderà da una serie di fattori. Nella sostanza, per capire chi sarà il prossimo sindaco di Alessandria occorre valutare una serie di variabili:

  1. Quanti elettori tra quelli che hanno votato al primo turno Abonante e Cuttica faranno la stessa scelta al secondo;
  2. Quanti elettori che non hanno votato al primo turno andranno alle urne;
  3. Cosa faranno gli elettori di B., di Italexit e del Pdf  nel senso se rispetteranno e in che percentuale le indicazioni dei loro leader;
  4. La quota  degli astenuti.

 

La combinazione di queste variabili deciderà la partita delle elezioni alessandrine.

Abonante parte leggermente in vantaggio perché al primo turno ha ottenuto 591 voti in più rispetto a  Cuttica.

Infatti il primo ha ottenuto 13.805 voti pari  al 42.04%, mentre il secondo 13.214 pari al 40.24%.

Basterebbero quindi pochi voti per ribaltare la situazione, voti che dovrebbero arrivare da altre fonti o da elettori che, di fronte ad una sfida così importante, potrebbero sciogliere la loro riserva e il loro atteggiamento di neutralità.

  In teoria per il centrodestra un importante aiuto potrebbe venire  dalle eventuali defezioni nel campo di Abonante. È possibile, infatti, per  una serie di ragioni per le quali una quota di elettori che lo hanno votato al primo turno si astengano al secondo, anche se queste defezioni potrebbero essere compensate da defezioni analoghe nel campo dell’avversario. Difficile dire ora chi potrebbe essere più danneggiato da questo fenomeno, ma è chiaro che questa variabile potrebbe avere un peso rilevante. Altra circostanza esiziale sull’esito delle elezioni sarà la percentuale di astenuti che rischia anche aumentare rispetto al 54% del primo turno. Tradizionalmente si diceva che era più difficile per i partiti di centro -destra mobilitare i propri elettori al secondo turno. Non è detto che sia così anche in questo caso. Quando la posta in gioco è molto elevata , e in questo caso lo è, certi fenomeni non si presentano allo stesso modo. In altre occasioni, anche a livello nazionale, il centrodestra ha dimostrato di riuscire a portare a votare al secondo turno i propri elettori mentre quelli di centro-sinistra si sono astenuti. È evidente che ai due candidati non basterà portare a votare solo gli elettori che li hanno votati al primo turno. È necessario pescare, soprattutto per  la destra, una parte degli elettori moderati che non si sono recati alle urne la prima volta. Rimane indubbiamente una partita molto difficile e avvincente che sta scuotendo la proverbiale indifferenza degli alessandrini.

Enrica Gardiol