Lu e Cuccaro vogliono già divorziare

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Lu Cuccaro – “Vogliamo tornare indietro”. E’ stata questa la richiesta, ieri in Commissione Autonomia nell’ambito dell’analisi e monitoraggio del percorso di riconoscimento di particolari forme di autonomia, di Andrea Riva, primo firmatario della petizione popolare “Iter semplificato per il ripristino della situazione pregressa nei comuni istituiti mediante fusione” a tre anni dalla fusione tra il comune di Lu e Cuccaro Monferrato (AL) , avvenuta il 1° febbraio 2019.

“Il Consiglio regionale, cosi come ha approvato una legge, può anche annullarla. Questa del comune di Lu e di Cuccaro Monferrato è stata una fusione – ha sottolineato Riva – esempio di cattiva politica e cattiva amministrazione poiché non ha portato alcun vantaggio. Le differenze di cui tener conto in questi processi non sono tra comune grande e comune piccolo, ma quelle fra le persone, le loro competenze e la struttura organizzativa. Non è detto che un comune di 5mila abitanti funzioni meglio di uno di 500, dipende da chi li amministra a da chi ci vive. Invito il Consiglio a ripensare al concetto di fusioni, verificando le priorità e le volontà del territorio”.

A quanto riferito dal primo firmatario tre sono gli ordini di problemi emersi a seguito della fusione: “Normativo, poiché pur facendo ricorso al Tar e avendo firmato petizioni, ancora i cittadini dei due comuni non hanno ricevuto alcuna motivazione formale scritta che giustifichi tale fusione. Di natura economica: più che una fusione sembra un condono tombale – dichiara Riva – non c’è nessuna traccia dei crediti e dei debiti dei comuni estinti e questo non ha consentito di partecipare al bando per i contributi ai piccoli comuni previsti dal PNN. Non solo- conclude – siamo penalizzati anche rispetto alle risorse previste dal Fondo di solidarietà e dal Fondo cassa. In ultimo, persistono ancora oggi problemi di ordine organizzativo e sociale: la fusione non ha tenuto conto della volontà di una parte dei cittadini che si sentono penalizzati e insoddisfatti”.

A conclusione dell’audizione, è intervenuto il consigliere Andrea Cane (Lega) che, in veste di amministratore e di consigliere regionale, ha espresso massima solidarietà, auspicando si possano apportare modifiche a disposizioni inique e antidemocratiche come questa.
“Non ha avuto senso mettere insieme il risultato referendario di due Comuni che hanno peso e interessi diversi. La mancanza di un bilancio è poi un fatto assurdo, perché ha creato una grave perdita economica” le parole di Sean Sacco (M5S). L’esponente pentastellato ha chiesto se sulla mancanza di presentazione dei bilanci sia o meno intervenuta la Prefettura.

In merito sono intervenuti Daniele Poggio, consigliere regionale e segretario provinciale della Lega ad Alessandria, e Andrea Cane, consigliere regionale e Responsabile Regionale Enti Locali della Lega in Piemonte: “Quando la politica diventa burocrazia, e decide di scavalcare, o quantomeno forzare, la volontà popolare, non si scrive mai una bella pagina di storia. La vicenda della fusione dei comuni di Lu e Cuccaro Monferrato, costretti nel 2019 dal centrosinistra targato Chiamparino ad un matrimonio quanto meno frettoloso, ha scontentato profondamente all’epoca gli abitanti dei due paesi. Oggi a quella vicenda si sommano gli elementi di criticità economico finanziaria che sono emersi giovedì in Regione Piemonte durante la Settima Commissione Autonomia presieduta da Riccardo Lanzo” ha affermato Poggio mentre Cane ha spiegato che “giovedì pomeriggio ho avuto modo di seguire l’audizione del primo firmatario della petizione popolare denominata “Iter semplificato per il ripristino della situazione pregressa nei comuni istituiti mediante fusione”.