La trappola del coprifuoco e del chiusurismo

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Nonostante il pressing delle regioni, del mondo produttivo e delle  associazioni che spingevano per le riapertura  con un allungamento del coprifuoco, perlomeno con  la possibilità di avere, seppur   con protocolli rigidi, ristoranti attivi anche al chiuso e poi anche la ripartenza di alcune attività: dai mercati,al settore del wedding, ecc ecc, Incomprensibilmente il governo di Mario Draghi ha detto NO con una impuntatura francamente inspiegabile

  Quale cittadino straniero prenoterà, ad esempio, per l’italia sapendo che rischia di passare le sue vacanze chiuso in albergo dopo le ore 20?

 È evidentemente una decisione di natura eminentemente politica al punto che lo stesso portavoce del comitato tecnico scientifico ha fatto capire che in quella circostanze il Comitato non è quello che ha mosso la mano del Presidente del Consiglio e quindi, a maggior ragione,  si è trattato di una decisione inspiegabile e che soprattutto lancia e  proietta ombre molto lunghe sui mesi che abbiamo davanti a noi.

 Infatti sappiamo che una grossa parte dello sforzo del governo  è concentrata sulla riapertura dell’attività turistica ma in realtà i segnali concreti che si  stanno vedendo indicano che questa apertura, questa linfa del turismo, anche quest’anno non ci sarà perché nessun turista  verrebbe in un paese dove c’è il coprifuoco secco e perentorio da dittatura alle 22?

E non solo. Ci sono altri elementi in materia di turismo che ci lasciano un po’ perplesso.

Ad esempio: se un americano viene in Italia e sapendo di doversi sottoporre ad una lunga quarantena di 10 giorni preferirà certamente dirigersi su altri paesi meno farraginosa e complessi del nostro, come ad esempio la Grecia.. 

Il decreto sembra concentrarsi particolarmente sul tema del coprifuoco che, da misura straordinaria per limitare i contatti,  per circoscrivere la circolazione del virus, si sta trasformando in una misura ordinaria.

 Privare le persone della Libertà, di muoversi in qualsiasi ora del giorno e notte( in palese contrasto con l’art.13 della Costituzione) non può e non  deve  essere faccenda normale da far passare, così, come un qualsiasi provvedimento amministrativo che dispone l’apertura e  la chiusura dei negozi e delle attività commerciali, turistiche, sportive e di svago in genere.

 Chiudere in casa  cittadini obbligandoli a rimanere e/o ad uscire  solo per motivazioni eccezionale non è una disposizione ordinaria e non può essere adottata con tanta facilità. 

 La Costituzione consente limitazione di circolazione ma solo per limitati periodi, per ragioni particolari di  ordine pubblico e di sicurezza, ma disporre che tutti gli italiani rincasino ad una determinata ora e per di più per un lungo periodo( ormai è più di un anno) non può diventare la regola, come non può  essere che un cittadino debba  giustificarsi davanti alla legge spiegando  dove sta andando e,  a maggior ragione, se la misura non trova spiegazione in nessuna  evidenza scientifica.. 

Appare sempre più evidente che le finalità non sono solo quelle della contrasto al virus, ma sono di natura eminentemente politica, suggerite per modificare in modo paradigmatico e traumatico il modello di società, il modello economico e la relazione sociale finora vigenti, soprattutto nel mondo occidentale.

In modo subdolo e strisciante si stanno muovendo forze politico/ economico/finanziarie globaliste che vogliono imporre, a loro vantaggio, un modello politico/ sociale che prevede la cancellazione di  intere classi economiche e sociali per favorire una concentrazione elitaria di natura mondialista e multinazionale. 

E i continui lockdown servono proprio a questo.

Luigi Manzini