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Besucher essen am Mittwoch (03.01.2007) in einer Berliner Suppenküche. Kanzleramtschef Thomas de Maiziere besuchte die Einrichtung und wollte damit freiwilligem Engagement mehr Aufmerksamkeit verschaffen. Täglich erhalten rund 300 bedürftige Besucher der Franziskaner-Einrichtung in Berlin-Pankow Essen. Foto: Gero Breloer dpa/lbn +++(c) dpa - Bildfunk+++

Lo Studio Ambrosetti (ultimo workshop “Lo scenario dell’Economia e della finanza”- 20 novembre 2020) riporta che il Pil italiano tornerà sui livelli del 2019 nel 2040. È bene precisare che i i livelli di Pil del 2019 erano comunque inferiori del -5% a quelli del 2007. Questo, nel caso di un attuale ventenne, significa ritrovare gli stessi livelli di Pil quando sarà un quarantenne.

Insomma una generazione bruciata e sacrificata di fronte ad un’incapacità generalizzata di fronteggiare questa situazione con abilità, competenza e lungimiranza

Tutto questo significa che siamo di fronte alla più grave catastrofe economica, politica, sociale della storia dell’Italia repubblicana. Per trovare catastrofi di questo livello bisogna tornare davvero indietro nel tempo, probabilmente al ‘600.

Per chi non comprende la vastità del cataclisma economico/sociale che si sta materializzando, aggiungo un’altra riflessione : dal punto di vista sociale questo disastro potrebbe significare buttare nella fornace milioni di vite (altro che pandemia). Ciò potrebbe dire di dover fare i conti con giovani che non troverebbero nulla di nulla, che potrebbero cadere nel vortice della tossicodipendenza e dell’alienazione nichilistica , e potrebbe addirittura significare anziani che non vengono curati, esattamente come nella Romania post caduta del muro di Berlino.

Un disastro epocale.

Di fronte a tutto questo sarebbe necessaria una risposta governativa molto decisa di investimenti economici e sostegni reali alle famiglie e ai settori portanti della nostra economia che stanno maledettamente soffrendo, invece ci troviamo di fronte al bonus monopattini, al bonus vacanze, al bonus biciclette fatte con il click day e cose di questo genere.

Abbiamo un chitarrista ministro del Tesoro che fa quello che può quando ci vorrebbe ben altro spessore di politico e, in più,una serie di vincoli esterni che ci stanno strangolando

Questa volta non basterà il nostro Stellone. A salvarci dobbiamo pensarci da soli.

Luigi Manzini