Sanremo e polemiche, “non indigniamoci senza far nulla”

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“Lo scorso anno l’Italia era indignata per il brano del rap Achille Lauro che, con frasi sibilline inneggiava il buon uso dell’amica “maria e fratelli al seguito. Quest’anno ad indignare l’opinione pubblica ci ha pensato un altro rap con un brano che parla di violenza sulle donne con termini scioccanti, crudi fortemente offensivi. Personalmente, a differenza di molte mie colleghe io, non mi indigno, anzi mi disturba l’ipocrisia di “certe” donne pronte a puntare il dito solo per stare sul pezzo senza conoscere le vere lotte coraggiose di una piaga sempre esistita che, per tantissimi anni venne omertata dalle stesse”. Così Viviana Bazzani, l’ex poliziotta – ora donna dello spettacolo – che si è sempre battuta in divisa e non, contro la violenza sui più deboli dà il suo giudizio sul Festival di Sanremo, almeno sulla parte della polemica che non manca mai prima della gara canora in sé.

Il testo è “spaventoso” ma nella sua crudeltà mette a nudo quella violenza verbale che molte volte ho letto nelle informative di deposizioni rilasciati da uomini responsabili di femminicidio. Leggete donne …leggete attentamente il testo, disgustiamoci, arrabbiamoci, indigniamoci ma parliamone sotto un’angolazione diversa quella espressa da un uomo folle!! Il testo scuote le coscienze ma ci deve fare ancora più riflettere che molto si deve ancora fare e tanto si deve raccontare anche con toni crudeli per rendere chiaro il grave problema del femminicidio. Sono indignata? … sì, ma ancor di più nei confronti di quelle donne che polemizzano sui social ma poi non hanno il coraggio di denunciare negli uffici di polizia l’uomo dell’amica del cuore ripetutamente picchiata .
Se ci dobbiamo arrabbiare facciamolo con coerenza….poi tutto il resto è solo un modo “poco intelligente” di fare conoscere un ennesimo rap capace solo di provocare. La musica, a mio parere, è altra cosa!!!

Ancor più dura è l’assessore alle pari opportunità del Comune di Alessandria, Cinzia Lumiera che vorrebbe il cantante lontano dal palco dell’Ariston. “E’ soprattutto pensando ai giovanissimi che mi esprimo : non può essere tollerata la diffusione di canzoni che inneggiano al femminicidio, rivolte ad un pubblico che non ha consapevolezza della gravita di tali messaggi. Il Festival di Sanremo è vetrina del nostro Paese, dei suoi costumi e della sua cultura.
Ancora prima di iniziare, questo evento ha dimostrato di essere diseducativo, perché basato su stereotipi inaccettabili.
L’ammissione di giovani rapper ha lo scopo di intercettare il pubblico dei millennials, coloro verso i quali si dovrebbe prestare maggiore attenzione educativa.
Insieme alla Consulta Pari Opportunità di Alessandria CHIEDO CON FERMEZZA che vengano esclusi dalla competizione, oggi e in futuro, Junior Cally e tutti coloro i quali, con la propria esibizione, si facciano divulgatori di messaggi di violenza contro le donne”.