Le truffe alle slot machine hanno fantasia e ingegno (ma non riescono mai)

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Praticare il gioco d’azzardo è qualcosa al quale dedicarsi per puro divertimento, per vivere un brivido di emozione dovuto a una vittoria, ad una solo sfiorata, insomma a tutto ciò che può essere uno svago invece che un’ossessione. Ovviamente non è sempre così e i numeri su questo tema parlano piuttosto chiaro. Nel 2017 il CNR ha realizzato una ricerca sui consumi degli italiani nel gioco d’azzardo, probabilmente la statistica più completa e recente in merito. Tra i risultati rilevati da questa statistica c’è che 17 milioni di italiani (42,8%) hanno giocato almeno una volta in quell’anno, 400 mila tra essi (2,4%) hanno già palesato un profilo problematico. Entrambi i dati  fanno parte di un trend in aumento rispetto al passato.

Quando il gioco diventa nevrotico l’ingegno comincia a ragionare su stratagemmi che in molti casi violano la legge forzando quello che è il normale funzionamento di un gioco. Parlando di slot machine esiste una pletora di strategie più o meno fantasiose su come si potrebbe riuscire a manipolare le funzioni del gioco, l’esistenza di codici che assicurano vincite, alcune vere e proprie frodi, altri goffi tentativi, il tutto mosso dallo sfrenato desiderio di riuscire a battere la resistenza dell’apparecchio di gioco a consegnarci una grossa vincita.

Esiste davvero una possibilità di manomettere le slot machine? Ricordiamoci che tutto l’apparato del gioco fisico che comprende vecchi (newslot) e nuovi (VLT) apparecchi ricopre quasi la metà di tutta la raccolta del gioco d’azzardo italiano (gioco online incluso), quindi se esistesse una formula di manipolazione per queste macchine sarebbe molto grave. Per fortuna tutto l’apparato di sicurezza che gira intorno alle slot e più in generale al gioco d’azzardo è un sistema solido che porge molto poco il fianco a questo genere di tentativi.

Stiamo parlando dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli italiana (ADM, prima AAMS), un organo statale che si fa garante per il regolare svolgimento dei giochi fornendo la licenza a quegli operatori che rispettano tutte le regole e i parametri (un esempio dalla homepage del più antico bookmaker italiano). Tutto ciò avviene con l’aiuto del braccio armato dello Stato, l’azienda SOGEI interna al MEF (Ministero economia e finanze) e altri enti di verifica come NMI Italia. Da ciò possiamo dedurre una verità insindacabile, seppur messa spesso in dubbio: le società che portano il logo della licenza ADM non possono truffare i propri clienti (manipolando i risultati dei giochi o agendo in maniera fraudolenta nella gestione dei conti, per esempio) e non hanno alcun interesse nel farlo.

Confutato quindi il dubbio sulla possibilità che i fornitori dei giochi attuino delle manovre fraudolente contro i loro stessi clienti, vediamo al contrario quali sono i tentativi truffaldini dei giocatori. Riguardo le slot machine è meglio prima fare una precisazione: esistono due tipi di slot fisiche ovvero le newslot e le videolottery. In termini di funzionamento e giocabilità abbiamo grosso modo lo stesso prodotto, ma la differenza è nella struttura interna dell’apparecchio: le newslot sono più datate e montano una scheda di gioco indipendente (quindi anche più semplice da frodare); le VLT (videolottery) hanno invece un collegamento ad un server centrale che ne regala il funzionamento e le lega tutte in un’unica grande rete.

Restando quindi sul gioco della rete fisica miti e leggende abbondano su quelle che sono le tecniche e i trucchi migliori da seguire per riuscire a conquistare il jackpot. Si comincia con la teoria del giocatore benestante, sostanzialmente un astante che punti molti nelle prime giocate iniziali facendo credere all’operatore che egli è ricco in modo da invogliare subito la vittoria di premi cospicui, nella speranza che poi il giocatore torni e a questo punto l’operatore possa infierire sulle sue finanze. Una logica che non fa una piega, non fosse che abbiamo già assicurato che per gli operatori è impossibile manipolare il gioco.  

Sul web si trovano anche diversi tentativi di truffa fatti con una strana scatolina elettronica che in qualche modo interferirebbe con i circuiti delle slot facendo scattare le vincite più alte, una tecnologia però di cui non si conosce praticamente nulla (inclusa l’efficacia). Curiosa invece la tecnica dell’ascolto della monetina al momento della sua caduta nell’hopper (la cassa interna della slot). Se il rumore è sordo l’hopper è vuoto, al contrario ci sono già dei soldi dentro e la macchina è pronta a pagare, ma in questo modo si presuppone che ci sia un funzionamento legato al peso o comunque alla quantità di denaro già presente nella slot, e non è affatto così.

Più efficace, per così dire, è la truffa sui cicli di pagamento fatta da alcuni gestori di punti vendita e portata all’attenzione del pubblico dalla giornalista Nadia Toffa. In buona sostanza queste persone aprivano le macchine per capire sia quanto denaro c’era già nelle slot e poi regolarsi in base a quale fase di gioco fosse giunto l’apparecchio. Se era verso la fine e c’era ancora molto denaro allora valeva la pena di giocare assiduamente lì. Anche qui però parliamo di cicli di pagamento da oltre 100 mila giri che sono quindi difficili da anticipare e pronosticare.

Va infine detto che proprio in virtù di questo isolamento delle newslot, della difficoltà nel monitorarle, e anche perché vengono ormai apostrofate come le “macchinette mangia soldi”, queste saranno tolte tutte dal mercato entro la fine del 2020 come stabilito nel bilancio previsionale del prossimo triennio.