Invasione biblica e piante antismog. La ‘profezia’ degli agricoltori

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Prime settimane d’autunno caratterizzate da un clima particolarmente caldo e asciutto e i livelli delle polveri sottili sono nuovamente tornati oltre la soglia limite per la salute in molte città del nord.
La caduta della pioggia praticamente dimezzata a livello nazionale (-47%) con una punta del -54% al nord e il caldo fanno scattare un nuovo allarme smog nelle città e quello per la siccità nelle campagne dove, a causa dell’alta pressione, si sono superati anche i 50 microgrammi per metro cubo.

Il 2017 si appresta dunque a diventare uno degli anni più caldi e siccitosi con il risultato di un autunno del tutto anomalo con le raccolte dei prodotti tipici di stagione, dai tartufi ai funghi, ridotte al minimo, laghi asciutti mentre con il caldo resistono le zanzare che continuano ancora a pungere e si moltiplicano anche gli insetti dannosi per le piante con una vera invasione biblica della “cimice marmorata asiatica” originaria dalla Cina che si insedia per svernare nelle case in città ma sta anche distruggendo i raccolti nei frutteti, negli orti comprese le grandi coltivazioni di soia e di mais.

“Di fronte all’evidente cambiamento del clima in atto non si può continuare a rincorrere le emergenze ma – aggiunge Paravidino – bisogna intervenire in modo strutturale favorendo nelle città la diffusione del verde pubblico e privato capace di catturare lo smog nelle città”.

Le piante concorrono a combattere le polveri sottili e gli inquinanti gassosi ma in Italia ogni abitante dispone nelle città capoluogo di appena 31,1 metri quadrati di verde urbano. Per questo sono importanti le misure di defiscalizzazione del 36% degli interventi su giardini e aree verdi private introdotte dall’ultima manovra. Una pianta adulta è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili con un ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno.