Non piace il super Consorzio agrario, Cia e Confagricoltura se ne vanno

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Non piace il Consorzio agrario del Piemonte Orientale, che incomincia a perdere i pezzi e a far litigare le tre associazioni agricole, in un momento non certo facile per il settore.

Nel maggio 2007 Cia Confagricoltura e Coldiretti, in accordo tra loro, avevano progettato il rilancio del Consorzio Agrario di Alessandria, la struttura di San Michele che aveva il compito di vendere mezzi e prodotti agricoli in forma aggregata. Il riscontro delle aziende coinvolte nel progetto da Cia e Confagricoltura è stato da subito molto positivo.
“Un passaggio decisivo si è avuto quando sono stati eletti alcuni nostri associati nel Consiglio di Amministrazione del Consorzio – spiegano i presidenti Luca Brondelli di Brondello (Confagricoltura) e Gian Piero Ameglio (Cia) -: seppur in minoranza, ci hanno permesso di conoscere e condividere progetti e attività. Nel corso degli ultimi anni, nell’interesse dell’agricoltura provinciale, abbiamo sempre mantenuto costante e alto il nostro impegno, nonostante le numerose criticità economiche, finanziarie e di gestione che non abbiamo mancato di evidenziare”. Ma la strategia di fondere i consorzi di Alessandria, Novara e Vercelli per il grande consorzio Cadelpo ha lasciato molti dubbi: “Al momento della fusione, i tre bilanci dei Consorzi insieme presentavano un volume di affari che si aggirava intorno ai 60 milioni di euro. Attualmente l’importo risulta addirittura dimezzato e nutriamo forti perplessità per il futuro” commentano i due Presidenti. “L’attuale gruppo di maggioranza ha mostrato chiaramente di voler assumere decisioni in base a valutazioni politiche essenzialmente estranee al territorio locale. Pertanto, le condizioni di collaborazione da parte nostra sono definitivamente decadute con conseguente venir meno di ogni appoggio politico-istituzionale” concludono Brondelli e Ameglio.

Così Confagricoltura e Cia Alessandria hanno deciso di uscire dal Consorzio Agrario Cadelpo. La decisione è motivata da una sostanziale mancanza di informazione delle strategie consortili, in particolare relative alla imminente unione con il Consorzio del nord Piemonte.