Idee per Forte Acqui? Il Comune lancia il concorsone

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A parte orti e arnie, al Forte Acqui da un bel pezzo ci vano solo cani e padroni per le passeggiate giornaliere. Una volta si facevano spettacoli teatrali, si andava a cavallo, financo un palio e rievocazione medievale, quello del Barbarossa, che è durato due edizioni e poi bon.

Da un bel po’ si parla di utilizzare quel luogo pubblico per attività sociali o eventi, ma fino ad ora non se n’è fatto nulla o poco. Così l’idea geniale: un concorso di idee – consideratelo come volete, ma il senso è quello – per arruolare volontari cittadini che la usino, e quindi la tengano in ordine. La chiamano valorizzazione dei beni comuni, rigenerazione urbana (termine chic odioso, secondo solo ad ‘apericena’), in burocratese è “cura e gestione condivisa dei beni comuni urbani”. In soldoni è avere dal Comune uno spazio incolto e abbandonato per farne qualcosa possibilmente di utile per la collettività, visto che fino ad oggi nessuno – da decenni – lo ha calcolato o ha pensato a qualcosa di sensato.

“Relativamente all’ambito tematico dell’avviso” – scrive Palazzo Rosso per spiegare questa fantastica novità – “la collaborazione tra i cittadini attivi e l’Amministrazione Comunale può prevedere differenti livelli di intensità dell’intervento condiviso e, in particolare: la cura occasionale, la cura costante e continuativa, la gestione condivisa e la rigenerazione”. Le proposte di collaborazione devono essere inviate per posta elettronica (mail o pec) all’indirizzo: comunedialessandria@legalmail.it entro le 12 del 16 marzo 2017.

Questa collaborazione ente-cittadino ammantata da buoni propositi di ‘partecipazione diretta’ – altro termine nella lista nera, sotto apericena e rigenerazione urbana – e da elementi di presunta novità sa di abdicazione della politica, chiamata ad avere le idee e a trovare le soluzioni invece dei cittadini, che delegano ad alcuni di loro, ogni cinque anni, la gestione anche del Forte Acqui. Ora ciò che il Comune dovrebbe fare di sua iniziativa viene delegato ai volontari, in un’operazione simile a quando viene chiesto di disegnare la nuova immagine sulla scatola dei cereali: pubblicità e marketing gratuito, senza pagare dei creativi professionisti. Dando però l’idea al vincitore di contare qualcosa.

g.panaro@lapulceonline.it

 

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